Roma, 25 febbraio 2014 – Eni ha rinnovato oggi con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) l’Accordo Quadro di collaborazione per la ricerca, incentrato sulla produzione di energia in modo sostenibile, sulla salvaguardia ambientale e sulla sperimentazione di nuove tecnologie.
L’accordo è stato siglato dall’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni e dal Presidente del CNR, Luigi Nicolais nel corso del workshop a cui hanno partecipato anche il professor Giovanni Bignami, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il Professor Peter Wadhams, della Cambridge University.
Le attività previste dall’accordo coinvolgono tecnici e ricercatori Eni e CNR in un ampio programma di ricerca applicata su diversi ambiti, tra cui la sperimentazione di nuove tecniche per la caratterizzazione di giacimenti di idrocarburi, il monitoraggio ambientale finalizzato alla sostenibilità della produzione di petrolio e gas, soluzioni eco sostenibili per la mobilità e la salvaguardia ambientale, la sperimentazione di celle solari avanzate.
L’accordo garantisce alle attività in corso una cornice di regole sulle relazioni reciproche e sulla gestione della proprietà intellettuale e semplifica gli aspetti procedurali. L’obiettivo è la creazione di un portafoglio di soluzioni innovative sui temi dell’energia e dell’ambiente, di importanza strategica per il sistema italiano ed europeo.
La collaborazione scientifica Eni-CNR, iniziata nel 2009, ha già permesso di ottenere apprezzabili risultati in vari campi.
L’innovazione tecnologica, sia nelle aree core business, sia nell'ambito delle fonti di energia non convenzionali, rappresenta per Eni una leva imprescindibile per la sostenibilità dello sviluppo energetico e per questo risulta centrale nella strategia di medio-lungo termine della società. Infatti, nel prossimo quadriennio Eni ha in programma di spendere circa 1,1 mld € per le attività' R&D. Inoltre l’Azienda ha sviluppato un sistema di alleanze strategiche e di collaborazioni scientifiche con università e centri di ricerca la cui eccellenza è riconosciuta a livello internazionale. Tra le partnership più prestigiose quelle con il MIT Massachussetts Institute of Technology e con la Stanford University. In Italia, oltre che con il CNR, Eni ha sottoscritto accordi quadro per attività di ricerca e sviluppo con i Politecnici di Milano e Torino.
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Eni
Eni è una delle maggiori aziende energetiche integrate al mondo e opera nei settori dell’esplorazione e della produzione di gas e petrolio, del trasporto internazionale e della vendita del gas, della generazione di energia, della raffinazione e della vendita di prodotti petroliferi, della chimica e dell’ingegneria e costruzione. Eni è presente in 90 paesi con 78.000 dipendenti. Ogni azione è caratterizzata dal forte impegno per lo sviluppo sostenibile: valorizzare le persone, contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, rispettare l’ambiente, investire nell’innovazione tecnica, perseguire l’efficienza energetica e mitigare i rischi del cambiamento climatico.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale di ricerca con competenza scientifica generale, vigilato dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). La rete scientifica del CNR è composta da oltre 100 Istituti, articolati in 7 Dipartimenti, con circa 8.000 dipendenti. Le dimensioni, l'articolazione e la diffusione su tutto il territorio nazionale fanno del CNR il più grande Ente di ricerca italiano, caratterizzato da un elevato grado di multidisciplinarietà che lo distingue da tutti gli altri Enti, e uno dei maggiori a livello internazionale. La missione del CNR è riassunta nell'obiettivo "creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca", perseguendo, tramite lo sviluppo della ricerca scientifica e la promozione dell'innovazione, la competitività del sistema produttivo e i bisogni individuali e collettivi dei cittadini. Alla base di tale missione, c'è il convincimento che l'attività di ricerca e sviluppo sia determinante per generare maggior occupazione, benessere e coesione sociale.
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